Elementi introduttivi dell'etica

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ciampi20
view post Posted on 6/7/2009, 17:35




Questo è il mio video Etica:Elementi introduttivi
https://www.youtube.com/watch?v=TC7BZnAzKUA

Messaggi di Alessandro180577 al mio video
1. sono d'accordo nel dire che trovare un accordo comune nella moralita' e' difficilissimo. e per questo, in parziale contrasto con quanto hai detto, vorrei aggiungere che anche regole 'assolute' come non uccidere non sono certo cosi' universali. basti pensare alle leggi islamiche che prevedeono la lapidazione dell'adultera.
2. mi pare percio' veramente consono ricordare con nietzsche che per l'uomo 'qualunque morale e' meglio di nessuna morale', qualunque siano le regole morali che una societa' sceglie per se stessa.
sarei percio' molto cauto perfino nel parlare di un criterio oggettivo nel definire la morale.
3. infine, fare affidamento su un criterio soggettivo nel definire la morale e' anch'esso, a mio parere, molto difficile se non fuorviante: se il senso di colpa e' visto come il segnale della trasgressione di una regola morale, va sottolineato il fatto che gli stessi sentimenti morali fanno parte (a che livello e' da stabilire, ma certamente almeno in parte) della cultura che una societa' produce: cosi' oggi uccidere un soldato nemico un guerra puo' dare luogo a rimorso. e' stato sempre cosi'?


rispondo al punto 1:
Ho capito cosa vuoi dire ma non sto dicendo quello che intendi tu.Io sto dicendo: a) l'uccisione di un altro essere umano è sempre stata valutata moralmente.è difficile trovare un'epoca in cui l'uccisione non entri nel campo della moralità.Non è mai appartenuta al campo della amoralità nel quale ci sono azioni come infilarsi prima la pantofola sinistra o quella destra appena alzati la mattina.b)venendo incontro ancora di piu' alla tua intepretazione delle mie parole posso direquesto: io facevo riferimento al fatto che se io esco di casa e ammazzo uno,il primo che incontro, senza motivo...quest'azione è considerata sbagliata da quasi tutti in tutte le epoche.E' ovvio che poi la morale può oridnare di uccidere ma sempre in conseguenza di una trasgressione delle norme etiche...o roba del genere.non so se hai capito la differenza fra campo della moralità e campo della amoralità.
rispondo al punto 2:
Io non dico che c'e' un criterio oggettivo e personalmente mi trovo d'accordo con Nietzsche in questo. Ma dimmi cosa intendevi dire di preciso?A quale mia affermazione facevi riferimento?
rispondo al punto 3)
Ora capisco meglio cosa intendi: Sono d'accordo e lo dico nel video che usare quel criterio soggettivo è MOOOLto furoviante..nel senso che è esattamente il rovesciamento da un punto di vista fondativo di quello che noi pensiamo come fondazione. Sicuramente nn è stato sempre così..cioè il rimorso magari non c'era..ma io direi che il problema che fai vedere te c'e' anche da individuo a individuo...quindi il problema diventa ancora piu' importante.
 
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alessandro180577
view post Posted on 7/7/2009, 11:30




grazie della risposta. ho capito adesso la differenza tra amorale e morale e sono d'accordo. tanto per il gusto di commentare, e per immaginare mondi diversi, penso pero' ad alcune societa' tribali in cui si praticavano sacrifici umani (nell'america precolombiana per esempio), in cui l'uccisione di un uomo era vista come un bene, un buon auspicio. certo, anche in questo caso, seguendo la tua distinzione, uccidere rientrava nel campo della morale, cioe' per lo meno non era un atto moralmente indifferente come allacciarsi una scarpa.

quanto alla citazione di nietzsche, viene da 'aurora', se non sbaglio, ed e' la frase che termina una riflessione sulle abitudini morali delle civilta': nietzsche diceva piu' o meno che in ogni civilta' si hanno delle pratiche che a noi sembrano assurde, come il grattare via la neve sotto le scarpe con un certo attrezzo, ma che sono considerate regole essenziali per propiziarsi la divinita'. e cosi' anche noi oggi. con questo nietzsche voleva dire che l'esigenza dell'uomo di aggrapparsi a delle regole morali, e cioe' a delle abitudini inveterate che sviluppano autorevolezza per il solo fatto di essere seguite da tempo immemorabile, e' una esigenza ineludibile, e che da' certezza all'uomo che si sente protetto da tali abitudini nonostante la loro assurdita' (soprattutto se viste da un osservatore esterno). pertanto questa esigenza rende necessarie delle regole morali piuttosto che l'assenza di moralita', nella quale - aggiungo io - l'uomo si sentirebbe solo con se stesso, a dover fare i conti con se stesso, e quindi preferisce aggrapparsi alle regole imposte dalla societa' senza metterle in dubbio (lo stesso nietzsche ne e' uscito pazzo a forza di spogliarsi della morale e trovare la verita', no?).

a questo proposito, e rispondendo anche al tuo commento sul mio punto 3, sono d'accordissimo su quello che dici che la morale cambia non solo da civilta' a civilta' ma anche da uomo a uomo - fermo restando pero' che la societa' ci da' una forma morale ben precisa e difficilmente superabile. oggi c'e' molta diversita' anche a livello morale perche' molti modelli sono in decadenza, ma basta guardare al mondo islamico e si vede una uniformita' morale piuttosto elevata.
pero' sono d'accordo che l'uomo sviluppa regole morali personali, anche a prescindere da quelle ricevute. questo dovrebbe essere il salto di qualita' che ognuno di noi e' chiamato a fare, uscire fuori dai modelli dei genitori e farsene di propri. a livello psicologico, questo corrisponde all'uscita dall'inconscio di cui parla jung nel suo 'bene e male nella psicologia analitica', secondo cui l'inconscio si e' sviluppato prima del conscio nell'evoluzione dell'uomo, e quindi raggiungere la piena consapevolezza di se' realizza una maggiore evoluzione - pur tenendo conto del fondamentale ruolo dell'inconscio nella nostra vita quotidiana, senza poter pretendere di escluderlo come si e' fatto nelle epoche passate. e pur tenendo conto, aggiungo io, che 'dover evolversi' e' un'altra istanza morale che fa parte di una visione in un certo senso illuministica della vita, che ancora oggi predomina, e che puo' essere accettata o meno dal singolo.

mi sono dilungato, scusami. ma devo dire che le questioni sono davvero affascinanti e non smetterei mai di parlarne.
grazie dell'attenzione e dei tuoi bellissimi video. devo dire che la tua iniziativa sul web, cosi' come di tanti altri, sta producendo cambiamenti a livello di circolazione delle idee. la conoscenza inizia a non essere piu' impartita dall'alto ma e' condivisa e accessibile a tutti. e trovo un gusto particolare nel leggere un libro da voi consigliato e parlarne sul web.

buona fortuna e a presto
alessandro
 
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1 replies since 6/7/2009, 17:35   129 views
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