Dmitrievich2 |
|
| da una battuta sulla chattina in home page, il buon ciampi20 mi pone un'interessante riflessione tra "trascendenza e trascendentale".. se ne può piacevolmente parlare.
Partiamo dalle definizioni generiche, poi lascio spazio a voi che m'insegnate.
Trascendenza:
Il termine trascendenza letteralmente significa "andare oltre" (dal latino: trans+scendere), ed è antitetico a immanente. Normalmente oggigiorno viene usato con il significato di superiore, che ha una propensione verso realtà superiori, come ad esempio Dio, che deriva o sale verso piani al di fuori della tangibilità, che esula dalle cose puramente sensibili e dalla percezione fisica dei sensi umani.
Trascendentale
Il termine trascendentale, usato per la prima volta nella scolastica e specificatamente in S.Tommaso, vuole significare il riferimento a ciò che è massimamente universale. Esistono cioè dei concetti che hanno una loro universalità ad esempio: verità e bontà che, in un primo grado di universalità, si riferiscono a tutti gli esseri umani ma gli stessi concetti, riferiti all'intelletto e alla volontà di un essere perfetto come Dio, acquistano, per così dire, una "somma universalità" che si esprime nel termine trascendentale.
« Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupa non di oggetti, ma del nostro modo di conoscenza degli oggetti in quanto questa deve essere possibile a priori » (I. Kant, Critica della ragion pura, A12)
siamo d'accordo sulle definizioni?
|
| |