L'uomo e la coerenza

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Mr Dan
view post Posted on 21/5/2009, 02:07




Ispirato da un dibattito tra amici questa sera, volevo approfondire meglio questo argomento.
Partiamo dal principio. Cos'è la coerenza? La coerenza si potrebbe definire come quel rispetto di una condotta comune nel modo di pensare, vedere, agire e interpretare le cose. Essere coerenti significa essere in linea sempre con dei principi morali o ideologici che nella nostra testa campeggiano e bivaccano sereni e tranquilli. Di conseguenza la coerenza è quel rispetto per quei valori-principi-ideali che ognuno di noi ha, senza quindi rinnegarli o tradirli.
Il problema (sempre lo sia) nasce quando la coerenza diventa incoerenza, dove questa è chiaramente il venir meno di tutti gli enunciati sopra esposti.
Ma perché ho detto (non io sia chiaro) che l’uomo per natura è incoerente? L’ho detto perché l’essere umano oltre ad avere la ragione e il cruccio di poter pensare, è anche dotato d’istinto (soprattutto direi), che è chiaramente più forte di ogni artificio razionale ed è totalmente ignaro di cosa sia la coerenza.
La coerenza come già detto segue dei principi, che possono essere logici, religiosi, politici etc.. ma tutti questi sono valori che ci sono stati trasmessi, non provengono da noi; tanto per capirci, l’ideologia comunista non è nostra, ma di qualcuno che prima di noi l’ha elaborata, e in seguito attuata. Essere coerenti con questa significa rispettarla e non tradirla. Ma se uno un giorno sente che quell’ideologia gli va stretta e non se la sente più addosso? Cosa dovrebbe fare? Rispettare la coerenza, rinnegare la propria natura (l’unica cosa che c’è di vero dentro quell’uomo!) per inseguire questo fantomatico valore della coerenza?
Ralph Emerson diceva di questo: « Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro. Dite quello che pensate ora con parole dure, e dite domani quello che il domani penserà con parole altrettanto dure, per quanto ciò possa essere in contraddizione con qualunque cosa abbiate detto oggi. »

Non serve credo Eraclito per spiegare che tutto scorre, e che noi non siamo mai quelli del giorno prima, e prima d’essere coerenti con qualche principio, dobbiamo prima essere coerenti con noi stessi, e se così facendo si va contro la coerenza di qualche valore chissenefrega.

Essere incoerenti è anche solo il cambiare idea, ammettere che qualcosa che prima non ci piaceva ora ci piace, o che detestiamo qualcos'altro che prima veneravamo. Non voglio fare un discorso estremo, perché nell'uomo chiaramente nel corso degli anni una coerenza di fondo nasce, specialmente quando inizia ad avere una certa età.
La psicologia nell'uomo cambia di continuo, specialmente nei giovanissimi (16-20 anni), e mai si arresta. Basta pensare a esperienze che si fanno, a persone che si incontrano, a libri che si leggono, e via a tutto ciò che può farci aprire la mente e scoprire l'inconscio più profondo che ancora non avevamo osato visitare. E quando questo si mostra dobbiamo accettarlo e non respingerlo via.
Accusare qualcuno d'incoerenza equivarrebbe ad accusarlo di mangiare o respirare: è naturale e non ci si può fare niente. Non sto facendo un discorso incentrato a dimostrare che questo sia un bene o un male, qua si aprirebbe una questione ancora più complessa che non affronterò qua. Sto solamente dicendo che l'incoerenza è insita già nella parola uomo. La coerenza esiste in matematica, e lì ti fermi.
Poi certo, se qualcuno di natura è coerente va bene, ma l'uomo farebbe del tutto per far valere la propria coerenza e la propria onorevole razionalità logica pur di mandare avanti il suo discorso. La coerenza rende le persone più affidabili, ma meglio non affidarsi troppo alla coerenza.

Continuo domani che ho sonno...

Edited by Mr Dan - 21/5/2009, 09:30
 
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ciampi20
view post Posted on 21/5/2009, 08:45




Mi trovo completamente d'accordo...Hai detto tante cose e tutte condivisibili.

Io vorrei solo far notare che ciò che tu dici applicato nella prassi quotidiana crea una situazione molto difficile. Quando si manifestano esempi di incoerenza vicino a noi non bisogna dire "ma guarda che gente", "mi ha fatto incazzare"...ecc.ec. eh no...altrimenti questi bei discorsi che si fanno qui sono inutili...incoerenti appunto! Ma qui siamo in un'incoerenza di secondo livello se avete capito cosa voglio dire. Quindi un'incoerenza ottusa meno naturale e innocente della prima.

Direi che coerenza e incoerenza acquistano valore e significato solo se c'e' un'identità a cui applicarle. E quindi capite bene che bisognerebbe dimostrare di avere un'identità ma eraclito, hume ecc.ecc. insegnano che....:)

Inoltre direi che oggi dati i ritmi velocissimi, il tipo di comunicazione dei mass media ecc.ecc. la coerenza individuale non è piu' un valore ( lo sarà sempre meno date retta a me...forse a parole rimarrà un punto a favore dell'individuo ma questo con i fatti potrà fare cose in contrasto fra di loro senza problemi) ma la coerenza del sistema sta diventando sempre piu' rigorosa. Secondo me c'e' una coerenza TECNICA che è molto rigorosa e che sembra che non ci sia a causa dell'incoerenza (piu' evidente) dei nostri politici.

Riguardo alla seguente frase mi trovo d'accordo ovviamente:
Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare.
 
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Dmitrievich2
view post Posted on 23/5/2009, 11:15




molto interessante

da sempre mi considero uno degli ultimi coerenti, almeno in relazioni a determinati valori e a determitate idee che hanno contribuito alla formazione della mia identità. Identità che riconosco come una specie di codice cromosomico impresso ed impossibile da modificare. Come dire che sono geneticamente "immodificabile".

La coerenza per me, quindi, resta un valore. Che si tratti di politica, stile di vita e di pensiero, valori e modelli che reputo paradigmatici.. cerco di rimanere fedele a quello in cui credo. Ma, per formazione, non sono incline all'ottusità e quindi nutro sempre ragionevoli (e laceranti) dubbi su tutto. Fino ad oggi, posso dire di averli risolti quasi sempre facendo appello alle risorse che nel tempo ho accumulato.. quindi, ritrovato nel "magazzino" della coerenza che ho costruito e raggiunto faticosamente. Ma, non tutto è sempre riconducibile e risolvibile con questa coerenza.

Per me resta quindi valido l'assioma: nutrire dubbi è lecito nonché sacrosanto, cambiare radicalmente idea (in generale) è lecito seppur sospetto.

Inoltre direi che oggi dati i ritmi velocissimi, il tipo di comunicazione dei mass media ecc.ecc. la coerenza individuale non è piu' un valore ( lo sarà sempre meno date retta a me...forse a parole rimarrà un punto a favore dell'individuo ma questo con i fatti potrà fare cose in contrasto fra di loro senza problemi) ma la coerenza del sistema sta diventando sempre piu' rigorosa. Secondo me c'e' una coerenza TECNICA che è molto rigorosa e che sembra che non ci sia a causa dell'incoerenza (piu' evidente) dei nostri politici.

questo è un concetto interessante

La coerenza individuale ritengo sia l'ultimo baluardo al "nichilismo intellettuale" dei nostri tempi (nichilismo che non è neanche filosofico, magari lo fosse). Avere un'idea chiara, netta e quadrata è un lusso oggigiorno. Meglio perdersi nella pastura, nella marmellata del non-pensiero, dove più che una espressione o un giudizio (anche pregiudizio, qualora lo fosse) non è richiesto, non è apprezzato ed è addirittura "osteggiato" da chi tira le fila dell'informazione. Sono i nuovi "padroni del vapore".

Cosa intendi per "coerenza del sistema" e "coerenza tecnica", potresti spiegarmi? Grazie

;)
 
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Mr Dan
view post Posted on 23/5/2009, 17:26




CITAZIONE (Dmitrievich2 @ 23/5/2009, 12:15)
molto interessante

Cosa intendi per "coerenza del sistema" e "coerenza tecnica", potresti spiegarmi? Grazie

;)

credo si riferisse alla coerenza col "normale" e col "buono", intesi entrambi nel "senso comune delle cose". Fa riferimento al sistema perché ogni stato ha chiaramente il suo, e nel nostro, ogni individuo ha in mente un modello teorico immaginario di quel sistema, in cui vige una coerenza normalmente accettata come buona ed eticamente giusta, in cui spesso ri-assembla e ri-bilancia i suoi comportamenti se di distaccano troppo da quel sistema. Cerca insomma di essere coerente col sistema. Credo che Galimberti e Severino spiegano questo molto bene. Comunque facile che ho interpretato male, sentiamo che dice il diretto interessato.

Per quanto riguarda la coerenza tecnica il discorso è più complesso e lascio fare a lui :P Ti dico solo che si parte dalla volontà di potenza di Nietzsche, quindi reggiti forte!
 
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ciampi20
view post Posted on 24/5/2009, 22:07




CITAZIONE (Mr Dan @ 23/5/2009, 18:26)
CITAZIONE (Dmitrievich2 @ 23/5/2009, 12:15)
molto interessante

Cosa intendi per "coerenza del sistema" e "coerenza tecnica", potresti spiegarmi? Grazie

;)

credo si riferisse alla coerenza col "normale" e col "buono", intesi entrambi nel "senso comune delle cose". Fa riferimento al sistema perché ogni stato ha chiaramente il suo, e nel nostro, ogni individuo ha in mente un modello teorico immaginario di quel sistema, in cui vige una coerenza normalmente accettata come buona ed eticamente giusta, in cui spesso ri-assembla e ri-bilancia i suoi comportamenti se di distaccano troppo da quel sistema. Cerca insomma di essere coerente col sistema. Credo che Galimberti e Severino spiegano questo molto bene. Comunque facile che ho interpretato male, sentiamo che dice il diretto interessato.

Per quanto riguarda la coerenza tecnica il discorso è più complesso e lascio fare a lui :P Ti dico solo che si parte dalla volontà di potenza di Nietzsche, quindi reggiti forte!

Dan un po' ha centrato il punto e un po' no..
Dan cita la volontà di potenza nietzsciana..mi farò dire cosa centra con questo nostro discorso!! :lol:
All'interno del sistema tecnico ( ad esempio una fabbrica o uno studio di avvocati) c'e' una coerenza che è meramente tecnica! e non morale e giusta... anche se può darsi che l'individuo incoerente (rispetto ai valori propri e rispetto a ciò che aveva professato agli altri suoi colleghi) si senta anche eticamente giusto in quanto è stato coerente con il sistema, e cioè in quanto ha svolto la sua funzione in modo adeguato.Ma ovviamente a questo sentirsi non corrisponde un'etica vera...perchè ciò che lui " sente"è che è stato accettato dalla macchina come ingranaggio funzionale e questo lo gratifica...ma in quanto ingranaggio non ha responsabilità di ciò che la macchina produce e non ha responsabilità di dove ciò che è stato prodotto viene a sua volta indirizzato. E quindi non può essere responsabile delle proprie azioni...anzi è solo responsabile della efficacia delle proprie azioni.
 
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Dmitrievich2
view post Posted on 24/5/2009, 23:05




allora, se ho ben capito la coerenza "tecnica" può considerarsi una sorta di coerenza solidale che avviene in accordo ad organismi e che va oltre il proprio personale pensiero. Per esempio, faccio parte di uno studio appunto di avvocati, si decide a maggioranza per una linea di difesa da seguire che anche se non coerente con le mie ragioni ho il dovere di perseguirla perché scelta a maggioranza e rappresentativa dell'indirizzo delle studio.

Per questo, ciampi20 (scusa ma non conosco il tuo nome) sostieni che.. (l'individuo)non può essere responsabile delle proprie azioni...anzi è solo responsabile della efficacia delle proprie azioni.??

grazie

;)
 
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ciampi20
view post Posted on 25/5/2009, 00:18




CITAZIONE (Dmitrievich2 @ 25/5/2009, 00:05)
allora, se ho ben capito la coerenza "tecnica" può considerarsi una sorta di coerenza solidale che avviene in accordo ad organismi e che va oltre il proprio personale pensiero. Per esempio, faccio parte di uno studio appunto di avvocati, si decide a maggioranza per una linea di difesa da seguire che anche se non coerente con le mie ragioni ho il dovere di perseguirla perché scelta a maggioranza e rappresentativa dell'indirizzo delle studio.

Per questo, ciampi20 (scusa ma non conosco il tuo nome) sostieni che.. (l'individuo)non può essere responsabile delle proprie azioni...anzi è solo responsabile della efficacia delle proprie azioni.??

grazie

;)

Non può essere responsabile perchè l'impiegato deve compiere azioni descritte e prescritte e non si chiede se è giusto o meno avere quel cliente, prendere le parti di un certo cliente, andare contro una persona e accusarla...l'impiegata viene licenziata se dice che "noi vinceremo solo perchè stiamo accusando un poveretto che non ha i soldi per comprarsi l'avvocato" (esempio stupido ma si capisce)..magari non lo SA neanche..e anche se lo sapesse non le viene in mente di farsene un problema.perchè il lavoro è qualcosa di onesto per il fatto che tu ti guadagni da vivere ONESTAMENTE. Se investi in borsa tu richiedi di avere unt asso del 3 per cento mettiamo ma non chiedi DOVE vanno quei soldi attraverso mille società mille intrecci...potrebbero anche adnare a finanziare una guerra...persone oneste come te che stanno uccidendo persone attraverso questo investimento..sono innocenti, sono responsabili? sì o no? metterò un video domani mattina su questo argomento in questo forum.

cmq per quanto riguarda il primo discorso che fai hai ragione..però io non userei la parola DOVERE..io direi che ti senti necessitato a cambiare forma come un bullone che cambia forma perchè la macchina è leggermente cambiata...non ha un dovere..ma si conforma e basta. anzi se volessi esssere pignolo direi che è sbagliato anche "si conforma" perchè il conformarsi implica che l'impiegata SENTA la pressione di questo plasmare...ma se lo sente significa che è un po' troppo rigida e cioè che ha ancora dei valori internii morali ecc.ecc. e quindi ancora non è la conformista perfetta per il mondo della tecnica.Oggi siamo in una via di mezzo e può darsi anche che senta minimamente..ma ormai col passare del tempo non sentirà piu' niente.
 
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Mr Dan
view post Posted on 25/5/2009, 08:31




pensavo partissi dal discorso della tecnica che fa Heidegger fino ad arrivare a quello di Galimberti, ora ho capito cosa intendevi.
 
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ciampi20
view post Posted on 25/5/2009, 08:40




CITAZIONE (Mr Dan @ 25/5/2009, 09:31)
pensavo partissi dal discorso della tecnica che fa Heidegger fino ad arrivare a quello di Galimberti, ora ho capito cosa intendevi.

sì il discorso lungo e completo sarebbe quello ma l'importante è capirsi

A proposito...Mr.Dan dovrebbe confessarci che ha anche un libro di Galimberti Umberto! Ho le prove di ciò che dico!
 
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Mr Dan
view post Posted on 25/5/2009, 10:19




CITAZIONE (ciampi20 @ 25/5/2009, 09:40)
CITAZIONE (Mr Dan @ 25/5/2009, 09:31)
pensavo partissi dal discorso della tecnica che fa Heidegger fino ad arrivare a quello di Galimberti, ora ho capito cosa intendevi.

sì il discorso lungo e completo sarebbe quello ma l'importante è capirsi

A proposito...Mr.Dan dovrebbe confessarci che ha anche un libro di Galimberti Umberto! Ho le prove di ciò che dico!

Chi? Cosa? Io? :rolleyes:
 
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